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70072: la bambina che non sapeva odiare

La storia di Lidia Maksymowicz, deportata a 3 anni nella baracca del dott. Mengele

Il documentario è visibile in forma gratuita

E' possibile richiederne gratuitamente una copia previa valutazione dell'uso

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La storia vera di Lidia Maksymowicz

Il nostro primo, grande progetto, il docufilm “70072: la bambina che non sapeva odiare. La vera storia di Lidia Maksymowicz”, comincia da lontano, da quando nel dicembre del 2018 al Galicia Jewish Museum di Cracovia la nostra guida e interprete Renata Rychlik ci fa conoscere Lidia Maksymowicz, una signora allora 78enne, una delle ultime bambine uscite vive dalla baracca frequentata dal dottor Mengele ad Auschwitz-Birkenau. Noi eravamo alla ricerca di testimonianze dirette per preparare una guida ai nostri progetti per le scuole volti a far diventare gli studenti “detective della storia”. Storie di uomini e donne che hanno dovuto imparare a convivere con quel che ti lascia dentro, per sempre, l’esperienza terribile dei campi di sterminio.

E finchè Lidia ci ha raccontato la sua esperienza nel campo, dove è stata internata per 13 mesi quando aveva solo 3 anni, e i suoi primi anni di bambina libera ci luccicavano gli occhi, ma la sua sembrava una vicenda come altre che avevamo già sentito. Ma da un certo punto in poi la sua storia è diventata unica, irripetibile, straordinaria non solo per le vicende che l’hanno caratterizzata, ma anche e soprattutto per la lucida analisi e le riflessioni che proprio Lidia fa della sua vita, così crude e al tempo stesso serene, e con un comune denominatore: nessun sentimento di odio o di rivalsa.

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Un progetto lungo due anni, e non ancora finito

Sono stati tanti i Patrocini ufficiali, tutti ugualmente prestigiosi, a livello nazionale e a livello europeo

 Ecco i Patrocini ufficiali (un elenco davvero lunghissimo e prestigioso): sotto l'alto Patrocinio del Parlamento Europeo hanno concesso il loro Patrocinio morale la Commissione Europea, la Regione Piemonte, il Consiglio Regionale del Piemonte, il Comitato Resistenza e Costituzione del Piemonte, la Croce Rossa Italiana, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, la Città Metropolitana di Torino, il Comune di Castellamonte (Torino) il Comune di Introd (Aosta), il Comune di Wadowice (Polonia), l'Ambasciata della Repubblica Polacca in Italia, l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, l’Ambasciata d'Italia a Mosca, l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, l’Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede e il S.M. Ordine di Malta, dell’Ambasciata della Repubblica di Bielorussia, il Consolato Onorario Italiano a Cracovia (Polonia), il Consolato Onorario di Polonia a Torino (Italia), l’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia (Polonia), l’Istituto Italiano di Cultura a Mosca (Russia), la Fondazione Fossoli (Modena), la Fondazione Bruno Buozzi (Roma) e il Club Turati del Canavese.

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Un po' di storia: girate le scene ante lockdown, poi il via alla post produzione

Abbiamo fatto giusto in tempo a girare le ultime scene in Italia ed in Polonia, prima del lockdown: poi il lungo lavoro di traduzione e di post produzione, di acquisizione delle immagini storiche e il premontaggio delle scene e di costruzione e registrazione del voiceover. Con delle sorprese, a partire dalle musiche, delle "voci" narranti, e qualche altra che abbiamo scoperto strada facendo, compresi i volti nuovi che si sono aggiunti a quelli che già abbiamo registrato, con dei "camei" di assoluto valore. Intanto ecco un assaggio, con la canzone "Birkenau" dei The Jab (ora Santi Francesi), che è la sigla di chiusura del docufilm.

Un numero, una storia, una vita: quella di Lidia Maksymowicz, che lei stessa racconta del docufilm "70072: la bambina che non sapeva odiare". Come e dove nasce tutto, e dove tutto va a finire, in questo promo. Solo un assaggio del lavoro che abbiamo fatto, con la raccolta di tutto il materiale e le interviste in più di un anno, con la registrazione degli ultimi "camei" e la ricerca delle immagini storiche, che assieme a quelle che abbiamo realizzato noi accompagnano Lidia nel suo racconto, che abbiamo presentato il 29 gennaio 2021 ufficialmente nella Sala caduti di Nassirya del Senato della Repubblica a Roma. 

La storia di Lidia in un docufilm presentato il 27 gennaio 2021: ecco un po' di backstage

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