Aggiornamento: 30 gen
Il 27 gennaio 1945 la 60ª Armata russa varcava i cancelli di Auschwitz-Birkenau, e documentava l'orrore dei campi di sterminio. Ma il dramma dei deportati non finì quel giorno, e la memoria deve andare anche a tutti coloro che fino agli inizi di maggio continuarono a subire l'orrore dei campi non ancora liberati, come Edith Bruck. E come ci hanno sempre ricordato Marcello Martini e Italo Tibaldi.
Così, all'indomani delle celebrazioni del 27 Gennaio, perché non si pensi che basta voltare pagina perché tutto sia finito, noi proponiamo questa "pillola", un'anteprima del documento-intervista che siamo preparando sulla testimonianza inedita che ci ha rilasciato Edith Bruck e che vedrà la luce il prossimo 15 aprile, nel ricordo di quello stesso giorno del 1945, quando i soldati della 11ma Divisione corazzata dell’Esercito britannico sotto il comando del generale Bernard Montgomery, entrarono nel campo di sterminio di Bergen Belsen, dove impiegarono più di un mese per sanificare l’intera area, durante il quale morirono oltre 13 mila detenuti, troppo debilitati per riuscire a sopravvivere.
E' il nostro omaggio alla memoria delle 70 mila vittime di quel campo, in massima parte ebrei ma anche zingari, omosessuali, testimoni di Geova, detenuti politici e prigionieri di guerra.